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… e non solo Poesia

9 gennaio , 2006

“… tutte le melodie e le armonie sono imbevute di numeri e di geometria, le proporzioni fanno vivere i quadri e la poesia lirica…
… ovunque ci sono numeri c’è bellezza e siamo nelle immediate vicinanze dell’arte”.
Andreas Speiser

E tra tutte le possibili proporzioni, quella aurea sembra essere la vera ispiratrice della Bellezza, quella del creato, quindi del suo Creatore e di conseguenza tale proporzione è divina.
Come ormai ha reso ben noto Dan Brown nel suo romanzo “Il codice da Vinci”: “L’onnipotenza del phi (rapporto aureo) in natura va chiaramente al di là delle coincidenze e perciò gli antichi pensavano che fosse stato stabilito dal Creatore dell’Universo. I primi scienziati la chiamarono proporzione divina”.
Benché la sezione aurea sia stata definita così per la prima volta probabilmente nel 1835 dal matematico tedesco Ohm, la sua storia ha avuto inizio nella Grecia classica: gli antichi greci furono, infatti, i veri cultori della Sezione Aurea attraverso la loro costante ricerca del “bello ideale”. Essa era nota ai Pitagorici, a Platone che ne parla nelle sue opere e ad Euclide, che la nomina in diverse parti degli Elementi.
Il De divina proporzione era un libro nel quale Luca Pacioli aveva riversato tutto quel sapere geometrico che, partendo da Euclide, era poi applicato alle arti figurative.
Insomma è la “bellezza” che, con legge matematica, crea la “bellezza”.
La Sezione Aurea non è un’invenzione dell’uomo, ma è una delle espressioni matematiche della bellezza e della armonia della Natura.
Non a caso il vero trionfo della sezione aurea nell’arte si ebbe nel Rinascimento quando rappresentò per tutti gli artisti di quel periodo un canone di bellezza cui ispirarsi con ogni composizione artistica dall’architettura alla scultura, alla pittura, alla musica…

Il numero aureo costituì, quindi, un modello di armonia cui si conformarono architetti ed artisti dell’antichità come Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, il suo allievo Luca Pacioli alla cui opera, stampata e diffusa in tutta Europa, si deve la maggiore popolarità della proporzione come chiave universale per penetrare tutti i segreti della bellezza ma anche della natura; ed al centro è collocato l’uomo, misura di ogni cosa, sospeso tra un quadrato ed un cerchio nell’ “Uomo Vitruviano”, divenuto ormai il simbolo dell’umanità e immortalato dal famigerato disegno di Leonardo, legato al Pacioli da una profonda amicizia a dalla grande comune passione per la Matematica e per l’Arte.

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